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venerdì 13 dicembre 2013

Palermo, i palermitani e Santa Lucia

Santa Lucia pani vurria, pani nu nn’hauiu, accussì mi staiu  (Santa Lucia vorrei del pane, ma pane non ho, digiuno mi sto).


Cari amici, oggi per i Palermitani non è una giornata qualunque, oggi è Santa Lucia.
Nel Seicento la mia città fu attraversata da un periodo di lunga carestia ( e quando mai, sempre cose belle ). Il popolo era affamato, stiamo parlando del Seicento, ancora non c’era Letta al governo e la Sicilia non era unita all’Italia. I palermitani invocavano aiuto appellandosi a tutti i Santi.. ebbene il giorno di Santa Lucia una nave carica di grano attraccò al porto, fu la salvezza per i cittadini, che avevano talmente fame che si mangiarono il grano crudo senza panificarlo.
Tornando ai nostri giorni, la tradizione di onorare la Santa è ancora viva in noi palermitani, la tradizione è forte e ben radicata.
Cosa accade a Palermo in questo ore?
Il tredici di dicembre è vietato, ripeto vietato ;), mangiare pane e pasta per l’intero giorno. I panifici sono chiusi. Gli unici alimenti concessi sono le famose arancine ( aPalermo le arancine sono femmine, a Catania sono gli arancini, ma quelli sono maschilisti, un po’ arretrati ;) ) , poi le panelle. Ovviamente non ci facciamo mancare il dolce.. il dolce in questione è la cuccìa.
Entriamo nel dettaglio e partiamo dalle arancine.
Le  arancine sono delle polpette di riso, dei supllì, secondo la tradizione ripiene di carne o formaggio e prosciutto.  Vengono chiamate arancine alla carne, quelle ripiene di tritato ed hanno una forma sferica, al burro quelle ripiene di mozzarella e prosciutto cotto ed hanno una forma conica. Oggi nei bar se ne trovano ripiene di ogni tipo di condimento ad esempio con spinaci, alla norma, al salmone, ripiene di funghi, ci sono anche quelle dolci con farcitura di nutella (mia assaggiate).
Le panelle invece vengono preparate con farina di ceci, acqua e prezzemolo. La farina viene sciolta in acqua salata e viene girata con un mestolo fino a farla diventare una pasta cremosa, poi viene stesa su un piano, tagliata e poi fritta. Di solito la si mangia nella pagnotta con le crocchè (crocchette di patate).
La cuccìa invece è un dolce squisito, ma abbastanza complesso da preparare vi allego la ricetta, è una crema che ha come ingredienti principali il grano e la ricotta, c’è anche la versione con grano ricotta e cioccolato.
Eh si i tempi sono proprio cambiati una volta i palermitani aspettavano un carico di grano per sfamarsi, oggi invece la sera del tredici dicembre attendono un carico di Malox che possa aiutarci nella digestione!

Ricetta Arancine alla carne:
Fate cuocere in acqua salata abbondante 350 gr. di riso (da risotto), si consiglia anche due giorni prima di fare questa operazione, così l’arancina risulterà solida alla frittura. Scolatelo al dente ad amalgamatevi 2 uova, 1 bustina di di zafferano a filamenti, sciolto in acqua tiepida, 2 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato. Avrete preventivamente preparato un normale ragù piuttosto denso, al quale avrete aggiunto 100 gr. di piselli sgusciati. Disponete una porzione di riso nel palmo di una mano, al centro versate una porzione di ragù che chiuderete con altro riso. Lavorando con ambedue le mani, formate una palla, continuando sino ad esaurimento del riso e del condimento. Passate le arancine alla farina, al bianco d’uovo battuto, poi nel pangrattato ed infine friggetele in olio bollente.

Ricetta Cuccìa:
Ingredienti:
500 grammi di frumento tenero
Un pizzico di sale
1,5 chili di ricotta di pecora freschissima
450 grammi di zucchero semolato
300 grammi di capello d’angelo
150 grammi cioccolato fondente (a gocce o a pezzettini)
Granella di pistacchio q.b.
Cannella in polvere q.b.

Procedimento per cucinare il frumento

Mettete Il frumento  in acqua tre giorni prima della preparazione della cuccia, cambiando l’acqua ogni giorno.
Prima di cucinarlo scolarlo e metterlo in un tegame ricoprendolo d’acqua e aggiungendo un pizzico di sale. A questo punto si deve procedere alla cottura, che tradizionalmente si protrae per 6 – 8 ore a fiamma bassissima, lasciandolo riposare nell’acqua di cottura, coperto per tutta la notte. Io vi consiglio, per abbreviare di moltissimo i tempi di cottura, di usare la pentola a pressione nella seguente maniera: dopo avere ammolato il grano per tre giorni, metterlo nella pentola a pressione con acqua che non superi il limite indicato dalla stessa, con un pizzico di sale e cuocere per 45 – 50 minuti lasciandolo poi a raffreddare nell’acqua di cottura.


Prepariamo la crema di ricotta

Mettere la ricotta con lo zucchero in una ciotola abbastanza capiente e lavorarla con le fruste, possibilmente con uno sbattitore. Lasciarla riposare per circa mezz’ora, quindi aggiungere il capello d'angelo tagliato a piccoli cubetti e le gocce di cioccolato fondente.
Scolare bene il frumento, ormai freddo e aggiungerlo alla crema,  amalgamando accuratamente.
Si serve in ciotoline cospargendovi sopra la granella di pistacchi e cannella in polvere.



Ringrazio per la parte pratica mia madre J

Arancine alla carne, forma sferica ;)
Arancine al burro, forma conica u.u
Arancine fritte
Arancine al burro fritte
Cuccìa
Ricetta delle arancine in dialetto e in basso traduzione in italiano


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