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lunedì 14 luglio 2014

PAROLA AL LETTORE: L'OMONIMO riflessioni di NeoArgo








L’Omonimo è un libro che mi ha colpito molto. L’intensità dei personaggi, la storia di una famiglia d'emigrati, che si trovano in un paese completamente diverso dal loro, costretti vuoi o non vuoi a provare ad integrarsi se non per loro, per i loro figli cresciuti in pieno stile americano. 
Anche se la storia è quasi una sagra familiare, il vero protagonista è appunto uno dei due figli della famiglia Ganguli. Gogol. Nome altisonante quanto disprezzato da Gogol, che non riesce a capire perché i propri genitori gli hanno scelto un nome così diverso e complesso. Questo fatto rappresenterà l’intera trama portante del libro. Una persona in conflitto con se stessa, un nome che non lo rappresenta per niente. Ma dietro al suo nome c’è una storia dietro, che fino ai suoi diciotto’anni nessuno gli ha mai raccontato. 
Ashoke Ganguli, una notte d’ottobre, in India, vede la morte quando il treno deraglia, i vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell’attimo dell’incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato. 
Il tempo passa e un giorno Gogol decide di cambiare nome, creandosi una nuova identità, lasciando indietro tutto e tutti quelli che lo conoscevano come Gogol, inizia una nuova vita come Nikhail. Almeno fino al giorno in cui qualcosa lo farà riavvicinare alla propria famiglia, facendolo tornare sui propri passi. 
Con una scrittura leggera e una narrazione lenta che permette, di assaporare i personaggi al pieno con la calma delle pagine, la scrittrice J. Lahiri ci porta dentro una storia in cui emergono tutto il dolore e le difficoltà di una famiglia di emigrati, in bilico tra tradizione e integralismo.
                                        NeoArgo

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